Con Agosto ormai alle spalle, riprendiamo le nostre "analisi grafiche". La famosa Sagra del Pesce che si svolge a Cagliari da ormai più di trent'anni al Villaggio Pescatori di Giorgino, è un evento che merita ben altro risalto trattandosi di una manifestazione non solo storica e importante per la città, ma anche riconosciuta dalle istituzioni, è infatti patrocinata dalla Città di Cagliari, dalla Regione Sardegna, dalla Città Metropilitana, da Cagliari Turismo, etc etc. Ciò probabilmente comporta anche un impegno economico di tali istituzioni, il quale prevede solitamente anche una parte di investimento destinata obbligatoriamente alla pubblicità. Sarebbe dunque il caso di rivolgersi a professionisti adeguati, non per forza a noi dello studio Cabòri per carità, la città e la regione tutta sono pieni di studi grafici e freelance che avrebbero potuto fare un lavoro migliore, sicuramente più corretto. Abbiamo dunque evidenziato alcuni errori grossolani e ipotizzato una alternativa veloce (non perfetta) che elimina alcuni di tale errori, ad esempio ponendo ordine nel titolo dell'evento.
1- Partiamo dal logo che rappresenta un pesce che sta per abboccare all’amo. Non ci sarebbe nulla di male se si trattasse di un negozio di pesca o di un evento di pesca sportiva, ma si tratta di una “sagra” dove verrà servito del pesce cucinato alla griglia che molto probabilmente è stato pescato con delle reti o acquistato al mercato ittico più vicino. Ci sembra dunque non adatto al contesto e andrebbe sicuramente rivisto.
2 - Passiamo al titolo dell’evento, la “32^ Sagra del Pesce 2017”, o quanto meno è questo che dobbiamo intuire, perchè seguendo l’ordine risulta essere “Sagra del 32^ Pesce 2017”. Senza conatre che il 2017 non ci sta a fare nulla, perchè o si scrive “32^ Sagra del Pesce” o “Sagra del Pesce 2017”. Siamo davanti al classico esempio del “mettiamoci tutto per riempire lo spazio”. Tralasciando il carattere utilizzato, che nel contesto generale potrebbe anche funzionare.
3 - Foto con angoli smussati ed effetto ombra, direttamente dall'anno 2000. Per capirci, un effetto un pò troppo “retrò”, anche se nel complesso rispecchia assolutamente “lo stile” scelto, sempre che un stile sia stato scelto.
4 - Data e luogo senza risalto alcuno, quando invece, trattandosi di una informazione molto importante, dovevano essere maggiormente evidenziati. Magari subito dopo il titolo e compreso di luogo in cui si svolgerà l'evento?
5 - Layout centrale, l’apoteosi dell’incomprensione e della confusione (anche se ho visto di molto, ma molto peggio). Prima questione, un testo lunghissimo iniziale che va bene più per un comunicato stampa che per una locandina. Seconda questione, ordine totalmente sballato che vede il testo introduttivo, il programma del venerdì, il menù e nuovamente il programma, questa volta del sabato e della domenica. Senza contare le tre colonne, che dovrebbero dare un ordine, non servono assolutamente a nulla e evidenziano ulteriormente il disordine.
6 - Sponsor, tanti, diversi, mille forme e mille bolle blu. Ci manca solo Sandy dai mille colori. Una delle prime regole per il raggruppamento di tanti sponsor, oltre al fatto di utilizzare solo i loghi e non interi banner a discapito di quelli più piccoli, è quella di utilizzare delle versioni vettoriali o quanto meno, vista la maggioranza a base bianca, anzichè “incastonarli come pietre preziose” in forme discutibili, lasciarli liberi e fluttuanti sul bianco, oltre ovviamente ad una impaginazione degli stessi meno confusionaria e più equilibrata.
Sia chiaro, l'errore è contemplato ed è giusto essere corretti ove si sbaglia. Purtroppo in questo caso siamo ad un livello di progettazione insesistente che tutta la bellezza dell'evento (a cui partecipo da diversi anni e invito tutti a visitarlo almeno una volta) svanisce nel brutto e nella confusione a causa della assoluta mancanza degli elementi base dell'educazione visiva e della progettazione grafica. Concludendo, vorrei evidenziare che probabilmente è necessario istituire una sorta di certificazione che possa raggruppare professionisti di settore selezionati per qualità, non per settore come gli attuali albi, ma un elenco presente nelle indicazioni comunali e regionali a cui i beneficiari di finanziamenti debbano obbligatoriamente rivolgersi, in modo da valorizzare non solo il proprio evento ma le città e le regioni che investono, e non affossandole da un punto di vista estetico come spesso accade.
di Paolo Carta
#studiocabori