Per i progettisti che come noi operano solitamente tramite l’ausilio di Adobe Illustrator i limiti e le necessità della grafica vettoriale sono all’ordine del giorno. Negli anni Illustrator è diventato a nostro avviso un importante strumento, sempre aggiornato, versatile e veloce, nonché molto preciso. C’è da dire che sicuramente molte delle attuali qualità derivano da uno storico programma, Freehand dell’allora Macromedia, la stessa azienda distributrice di Flash e Dreamweaver che forse a causa della sfrenata guerra di mercato, alla fine cedette i diritti dei suoi cavalli di battaglia proprio alla Adobe. Da allora i cambiamenti sono stati diversi e parlando proprio di grafica vettoriale, Adobe Illustrator l’ha fatta praticamente da padrone. Solo a livello Open Source potevamo trovare un’alternativa interessante, quella di Inkscape, anch’esso molto versatile e potente, peccato per la grafica generale del programma, tallone d’Achille di molti programmi liberi oltre ai supporti per l’esportazione in alcuni formati e metodi colore. Ultimamente, mentre leggevo di alcune novità del settore, ho scoperto che il graphic designer Nick Saporito, ha ridisegnato alcune icone di Inkscape, rendendolo più interessante e dunque anche più piacevole ( https://logosbynick.com/new-icons-for-inkscape/ ).
Allorché ho deciso di fare il punto della situazione e ne è risultato che Illustrator in realtà non è più “l’unico”, anzi al contrario, oltre a Inkscape, ci sono ben altre due possibilità interessanti per lavorare nella grafica vettoriale: Gravit Designer (che molti definiscono il figlio spirituale di Freehand) e Affinity Designer, onestamente due bei programmi che nulla hanno da invidiare al ben più blasonato Illustrator, se non l’abitudine lavorativa che spesso spinge noi progettisti a lavorare sempre con i medesimi strumenti, un pò per pragmatismo e un pò per continuità lavorativa.
di Paolo Carta
#studiocabori